Comitato Nazionale per il Diritto alle Origini Biologiche

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PETIZIONE PER IL DIRITTO ALLA CONOSCENZA DELLE PROPRIE ORIGINI:  https://www.petizioni24.com/per_il_diritto_alla_conoscenza_delle_proprie_origini

 


 

 

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Chi siamo

Dall’anno della sua fondazione, il Comitato Nazionale Per il Diritto alle Origini Biologiche ha conosciuto una crescita continua e un grande successo nel far conoscere fra loro, riunire e organizzare tutti gli adottati di Italia

Il comitato direttivo e i vari soci sono fortemente uniti dalla voglia di conoscere le proprie origini e vivono l’esperienza dell’associazione con un grande senso di coesione, cameratismo e impegno in grado di far loro raggiungere obbiettivi sempre più alti  attraverso la continua pianificazione di attività e organizzazione di eventi, il tutto con un entusiasmo unico e grazie a spazi perfettamente attrezzati.

 

incontro nazionale dei figli adottivi tenutosi a roma presso villa Ada il 13 maggio 2012 durante la manifestazione il presidente del comitato per il diritto alle origini prof. Anna Arecchia ha ribadito l'urgenza del cambiamento della normativa vigente sull'accesso ai dati circa le informazioni relative ai genitori naturali:

https://www.youtube.com/watch?v=7xSkr0mLWFc

 

Anna Arecchia presidente comitato nazionale diritto origini, tvluna,gruppo lunaset, francesca nardi conduce trasmissione gong ospite arecchia,ricerca genitori biologici modifica proposta di legge parlamento 184/83 articolo 28: 

https://www.youtube.com/watch?v=cV6nNS7bAq0

https://www.youtube.com/watch?v=P8aVjxJ2KvU

https://www.youtube.com/watch?v=Gs1XC431ZyQ

 

Questa intervista è stata rilasciata per la trasmissione "Così è la vita", che nella puntata del 15 gennaio ha trattato il tema della ricerca delle origini biologiche da parte dei figli adottivi. L'intervista voleva chiarire il ruolo del Comitato nazionale per il diritto alle origini e offrire uno spunto di discussione circa le quattro proposte di legge presenti in Parlamento atte a modificare l'attuale normativa che vieta al figlio adottivo non riconoscito di poter accedere ai dati identificativi dei suoi genitori biologici. Poichè di questa intervista sono stati trasmessi solo i primi 20 secondi in trasmissione, insufficienti per raggiungere lo scopo desiderato, abbiamo pensato di rendervela pubblica a modo nostro. Grazie a quanti vogliono dare la propria attenzione:

 

https://www.youtube.com/watch?v=mDda5MrPUPk

 

Contattaci via mail comitato.dirittoorigini@gmail.com ,o visita direttamente la nostra pagina https://www.facebook.com/groups/47338406753/ per maggiori informazioni

NOI FIGLI ADOTTIVI ABBIAMO IL DIRITTO DI SAPERE CHI SIAMO

 
Siamo tantissimi, figli adottivi che non siamo stati riconosciuti dalla madre alla nascita. Tanti figli ormai divenuti adulti che vorremmo sapere chi siamo, da dove

veniamo, qual è la nostra storia, chi sono i nostri genitori biologici, le nostre sorelle o fratelli e anche, fondamentale, a quali malattie potremmo andare incontro. Tutti noi  figli adottivi, abbiamo due famiglie. una adottiva, che ci ha dato amore, educazione, istruzione, e una che non conosciamo proprio, ma che ci appartiene. la sentiamo nostra. Viviamo ogni giorno con quel senso di vuoto.. così noi lo chiamiamo... quell'abbraccio mancato nei nostri primi mesi o anche anni di vita, quella carezza che non è mai arrivata di nostra madre... Seguendo certi stereotipi qualcuno afferma che i figli adottivi sono stati fortunati e che non dovrebbero lamentarsi di nulla... Sì, forse siamo stati fortunati, ma comunque riteniamo una grande ingiustizia il non avere mai conosciuto la nostra famiglia  d'origine. Se poi vogliamo anche fare riferimento a una vera e propria piaga legata al mondo delle adozioni, dobbiamo purtroppo lamentare  tantissimi  casi in cui  la madre biologica è stata ingannata e le è stato sottratto il figlio, spesso facendolo passare per morto. La legge italiana non permette ai figli non riconosciuti alla nascita di sapere chi sono. Questa negazione dura 100 lunghi anni e noi l'abbiamo apostrofata "La punizione dei cento anni". Uno sbilanciamento eccessivo tra il diritto della madre che non vuole essere nominata e il diritto del figlio a sapere. Noi tutti figli adottivi, che veniamo da ogni parte d'Italia, stiamo lottando per far si che ciò cambi, richiedendo di abbassare la soglia del diritto dai 100 a 40 anni,. Per far sì che ciò accada abbiamo bisogno di voi, di tanti, di tutti. Aiutateci a travalicare i pregiudizi e a correggere le disinformazioni in merito a questa questione. Alcuni mesi fa il governo ha equiparato il diritto di tutti i figli, eliminando ogni aggettivo: naturale, legittimo, adottivo. Li ha chiamati solo figli, ma si è dimnticato di noi.  NOI figli adottivi non riconosciuti alla nascita abbiamo il DIRITTO DI SAPERE CHI SIAMO.

 

IL DIRITTO ALLA CONOSCENZA di EMILIA EMILIANI

 

C'era una volta la categoria degli uomini, che, almeno in teoria, avrebbero tutti gli stessi diritti poi c'era la sottocategoria dei figli adottivi, che, a fatica, nel corso degli ultimi decenni hanno raggiunto una "quasi" piena equiparazione agli altri figli e ancora c'è la sottocategoria della sottocategoria dei figli adottivi non riconosciuti ai quali è ETERNAMENTE VIETATO l'accesso alle proprie origini, ovvero conoscere il nome di chi li ha generati e la storia del proprio abbandono, nonchè i dati sanitari pertinenti. Soltanto a loro viene preclusa questa necessità fondamentale dell'anima e del corpo. Contro questa assurda  discriminazione chiediamo a TUTTI, ma soprattutto a chi non si trova direttamente coinvolto in questa situazione, ma crede nella eguaglianza degli uomini, di schierarsi affinchè la legge attuale venga modificata. E di farlo con tutti i mezzi che ciascuno di voi ha a disposizione, la scrittura, l'uso dei media, la chiacchierata con il vicino..... Tutto è comunicazione, e soltanto attraverso la comunicazione possiamo sperare di cambiare la cultura e la sensibilità comune.Vi invito anche a votare su  https://parlamento.openpolis.it/singolo_atto/47303 per tutte e tre le modifiche di legge proposte  da una politica trasversale,  considerato il carattere non ideologico, ma soltanto etico del  progetto : dare a tutti i cittadini PARI DIGNITA' rispetto ad un evento fondamentale, chiamato VITA.